domenica 7 marzo 2010

Ho 40 anni e sono ancora mia


Madri e figlie unite per sempre

Recupera la carica vitale e sincera del femminismo, ma diventa un meraviglioso omaggio alla più intima e segreta femminilità, lo spettacolo “Ho 40 anni e sono ancora mia”, scritto e diretto da Pino Ammendola per una radiosa e tenera, energica e commovente Maria Letizia Gorga.

La storia di una figlia che torna nel luogo in cui sua madre combatteva battaglie in favore dell’emancipazione, tenendola coraggiosamente in grembo, consente di mettere a confronto due generazioni fra il tentativo di conquistare diritti inalienabili e il rischio odierno di veder frantumato il significato profondo di tante lotte. La vicenda privata di un amore conflittuale e dolcissimo si incastona nella realtà collettiva dei fantastici anni Settanta in cui l’illusione di migliorare il mondo sembrava praticabile. L’atmosfera d’epoca e l’impatto con l’attualità sono garantite da un tessuto canoro in cui si intrecciano brani vintage e contemporanei, da Patty Pravo a Fiorella Mannoia, da Rino Gaetano a Mia Martini, tutti meravigliosamente eseguiti con duttilità e magia dalla calda e ancestrale voce della protagonista, in bilico fra una madre e una figlia e sempre comunque splendidamente emblema di tutte le donne.



Concepito da un uomo, che evidentemente conosce davvero le donne e le sa amare per quello che sono e dicono, quanto per tutto ciò che mascherano e nascondono, questo viaggio attraversa l’ultimo quarantennio con grazia ed eleganza di ritratti interiori, senza però trascurare la forza autentica di una denuncia sociale che induce a smuovere le coscienze intorpidite di oggi. Un itinerario gradevole e trascinante, diretto e consapevole, guida lo spettatore a ricordare il suo passato e a comprendere meglio il suo presente nel gioco straziante di specchi infranti che anima il rapporto più ancestrale della condizione umana, ovvero quello con la maternità. Esaltante per il pubblico femminile, ma straordinariamente toccante e coinvolgente anche per gli uomini più induriti dai prezzi pagati per la loro virilità, è un evento scenico da non perdere che riscatta una stagione romana debolissima.


Al Teatro Arcobaleno fino al 28 marzo

2 commenti:

  1. Veramente un bello spettacolo! Mari Letizia è talmente brava che mi sono chiesta se fosse veramente la sua storia personale...

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  2. Non credo proprio che ci siano riferimenti autobiografici, ma sicuramente sembra proprio che attinga a un vero vissuto. Talento da immensa attrice... Si possono trovare in se stessi aspetti mai vissuti e restituirli come autentici. E' l'arcana ed eterna magia del teatro! Grazie per la tua adesione...

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